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Microsoft Product Activation
Scritto da RAFFA
 



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Persona Titolo
RAFFA
12/5/2004
14.11.02
Leggendo i vari forum o newsgroup che frequento regolarmente, ho notato che recentemente un numero sempre crescente di post esprime paure o incertezze sulla Microsoft Product Activation (MPA), il nuovo modo di proteggere i propri prodotti dalla pirateria che il big di Redmond sta introducendo sul mercato: i primi due software ad integrare la MPA sono Windows e Office XP.

Innanzitutto, vorrei precisare che ''Attivazione'' e ''Registrazione'' sono due operazioni totalmente differenti e slegate fra loro: mentre l'attivazione è una nuova procedura obbligatoria che descriveremo in questo articolo, la registrazione è sempre la solita, vecchia opzione presente fin dagli albori di Microsoft, e consiste nell'inviare una ''prova d'acquisto'' che consente di fruire di servizi aggiuntivi, come una migliore assistenza tecnica o informazioni dettagliate sulle nuove proposte commerciali.

Precisato questo, passiamo alla descrizione della ''Attivazione''. MPA si basa su un sistema di identificazione a tre codici. Il primo codice viene fornito insieme al cd, ed è lo stesso a cui siamo abituati da anni: tale codice viene richiesto durante l'installazione e si chiama ''CD-Key''. Dopo l'installazione del prodotto, MPA si incaricherà di generare un secondo codice, basato sul primo, strettamente legato all'hardware del computer in uso: tale codice si chiama ''HWID'' (hardware ID). In particolare, MPA genera l'HWID leggendo il numero seriale (oppure altre informazioni qualitative) dai seguenti dispositivi: volume di sistema, MAC address della scheda di rete, lettore CD-ROM, scheda grafica, processore, disco fisso, controller SCSI, controller IDE, modello del processore, quantità di RAM. Naturalmente se uno o più di tali componenti non fosse presente, verrà saltato. Una volta che il secondo codice è stato generato, il sistema lo visualizza all'utente e richiede l'immissione di un terzo codice: per ottenere quest'ultimo, l'utente dovrà contattare Microsoft via Internet o telefonicamente (parlando cioè con un operatore tramite numero verde), e fornire all'azienda il secondo codice, cioè quello generato. Dopo un controllo, verrà fornito il terzo e ultimo codice, che abiliterà finalmente il sistema a funzionare correttamente. Molte fonti hanno però riportato diversi problemi con l'attivazione telefonica, come attese molto lunghe o problemi con la lingua: Microsoft assicura però che si tratta di rari casi che dovrebbero diminuire con il potenziamento del servizio. Un problema che però difficilmente potrà essere ovviato è quello della lunghezza dei codici (più di 25 caratteri), che espongono l'utente a possibili errori. Raccomandiamo quindi di preferire sempre l'attivazione via Internet e di usare l'alternativa telefonica solo quando strettamente indispensabile.

Se il terzo codice non fosse immesso subito, è comunque possibile utilizzare normalmente il sistema per 30 giorni. Se allo scadere di tale periodo non si fosse ancora immessa la chiave di attivazione, al boot verrà visualizzata l'interfaccia del MPA e non si potrà più accedere al sistema operativo fino a quando non si inserirà il terzo codice. Per quanto riguarda Office XP, le applicazioni possono essere eseguite senza attivazione per 50 volte, anche se va sottolineato che man mano che si utilizzano le 50 esecuzioni di prova, alcune funzioni come il salvataggio o la stampa vengano progressivamente disabilitate..

Ma cosa succede se si cambia qualche periferica, ad esempio si sostituisce la scheda video con un nuovo modello più performante? La MPA tollera fino a sei modifiche dei componenti, scheda madre esclusa: superato questo limite, o sostituendo la scheda madre, il sistema genera di nuovo un secondo codice, diverso da quello precedente e richiede di nuovo di comunicare con Microsoft per ottenere il terzo codice di sblocco. La riattivazione del prodotto sarà necessaria anche in caso si formatti il disco e si reinstalli il sistema operativo: non è ben chiaro però se si potrà utilizzare il codice comunicato da Microsoft la prima volta, come sarebbe logico aspettarsi, o se bisognerà mettersi di nuovo in contatto con Microsoft per ottenere un nuovo codice: l'azienda assicura però che la ri-attivazione in caso di necessità potrà essere richiesta, senza ulteriori spese, tutte le volte che se ne presenti la necessità.

Update: Ormai i prodotti della serie XP sono già sugli scaffali e abbiamo quindi personalmente provato l'attivazione di Windows XP Professional. Abbiamo naturalmente scelto la veloce attivazione via web, e possiamo confermare che la procedura è velocissima e totalmente indolore. Abbiamo assistito anche ad un filmato di una attivazione di Office XP, e anche in quel caso abbiamo potuto constatare un ottimo funzionamento del servizio.

La MPA ha generato moltissime proteste sopratutto per quanto riguarda la privacy degli utenti: nel dettaglio, si teme che un meccanismo del genere possa essere usato da Microsoft per identificare ogni prodotto e di risalire a informazioni personali su chi lo utilizza.

Da Redmond sostengono naturalmente che la MPA opera nel più totale rispetto della privacy e questo sembra essere confermato anche da numerosi studi compiuti in tutto il mondo: in Germania, ad esempio, è stato realizzato un reverse engineering della MPA che ha dato risultati rassicuranti: l'analisi ha rivelato che la generazione dei codici può avvenire solo in una direzione, 1-2-3, e non 3-2-1: questo significa che non è in alcun modo possibile risalire dal codice comunicato a Microsoft alla configurazione hardware originale.

Per ricevere il terzo codice, Microsoft non richiede nessun dato personale, se non la HWID, già vista nella pagina precedente, e, nel caso di Office XP, la nazione da cui si sta effettuando l'attivazione. Qualcuno ha riportato però che in sporadici casi gli operatori telefonici richiedano anche dati anagrafici del richiedente: questo è sicuramente da imputarsi a un malinteso degli operatori più che ad una mossa di marketing per raccogliere dati anagrafici, che sono richiesti solo in caso si voglia procedere anche con la registrazione del prodotto che, come ricordato in apertura, non ha niente a che fare con l'attivazione.

Era nata anche una polemica riguardo ad alcuni dati ''segreti'' inviati tra il pc dell'utente e Microsoft durante il setup: Microsoft ha replicato, e numerosi studi lo confermano, che ciò si tratta solo di una verifica della disponibilità di nuovi aggiornamenti sul sito del produttore e che nessun dato personale viene inviato.

Alcune perplessità erano sorte anche riguardo all'HWID: anche qui studi hanno confermato che lo ''scan'' interessa solo le periferiche e non i dati dell'utente: l'HWID non contiene nessuna informazione sul contenuto dell'hard disk dell'utente.

Concludendo il discorso privacy, ci sentiamo di affermare che la MPA non viola nessun diritto dell'utente e non è assolutamente invasiva sotto questo punto di vista. Naturalmente ci impegnamo a comunicare tempestivamente in mailinglist se dovesse emergere qualche nuovo particolare che contestasse questa affermazione.

Le licenze saranno principalmente di tre tipi: per le imprese, per i pc con Windows preinstallato e retail, cioè quelle vendute nella loro bella e colorata scatola di cartone.

Gli utenti business sono quelli che verranno disturbati meno dalla MPA: potranno acquistare infatti il ''Volume Licensing'' (almeno cinque licenze), dal prezzo non ancora definito, che permetterà di installare i prodotti senza la necessità di attivarli. La versione di Windows distribuita a chi si avvale dell'offerta per licenze plurime si chiamerà Windows XP Enterprise Edition.

Un discorso a parte merita chi acquista un pc con Windows XP preinstallato: oltre a trovarlo già attivato, in questo caso l'HWID sarà legato solamente al BIOS di sistema e permetterà di sostituire periferiche a piacimento, senza la limitazione dei 6 componenti descritta prima.

Con una mossa del tutto discutibile, Microsoft ha apportato numerosi cambiamenti ai termini delle licenze retail: la licenza lega ora indissolubilmente il prodotto ad una specifica macchina,e non più all'individuo, come avveniva fino ad ora. Le licenze sono quindi tutte OEM. Questo è un grave, gravissimo cambiamento: immaginate di acquistare una copia di un prodotto Xp oggi: se l'anno prossimo acquistate un nuovo pc, non potete usare il vostro Windows od Office Xp, ma dovete comperare nuove licenze. Ancora, se avete due personal in casa, cosa sempre più frequente, ed uno in ufficio, non potete usare la stessa licenza per tutte e tre le macchine, come si poteva fare, ad esempio, con Windows Me retail o Windows 2000 retail, ma dovete acquistare una nuova licenza per ogni macchina. Semplicemente impossibile, visti i costi proibitivi. L'unica eccezione a queste ferree regole è data per i notebook: gli utenti Office Xp potranno infatti usare la stessa licenza per installare Office XP sia sul ''fisso'' sia sul portatile, purché questo rimanga strettamente ad uso personale. Problemi sorgeranno anche quando vorrete vendere la vostra copia di XP per acquistare la versione successiva: semplicemente non potrete, oppure potrete venderla ma l'acquirente non potrà usarla sul suo sistema: l'unico modo per sbarazzarsi di XP sarà quello di vendere la macchina completa!

Non è un mistero che, come già successo con SafeAudio o qualsiasi altra protezione applicata tempo addietro, anche la MPA sia stata craccata, come si dice in gergo, cioè sia stata bypassata, permettendo di utilizzare i prodotti che ne fanno uso senza la necessità di attivarli. Questo lo ammette anche Microsoft fra i suoi comunicati stampa e addirittura, alcuni molto vicina all'azienda, hanno affermato a diversi mesi dall'annuncio della MPA che si sarebbero aspettati un crack nel giro di pochi giorni dal rilascio dei prodotti. Allora perché sono stati impegnati capitali enormi per sviluppare una tecnologia che si sa a priori essere facilmente superabile? Questo va ricercato nel fatto che Microsoft ha affermato che la MPA non è stata ideata per impedire la pirateria vera e propria, ma la cosiddetta ''pirateria occasionale'', cioè quella che viene fatta da utenti domestici, spesso a loro stessa insaputa, magari prestando il cd a colleghi e amici, ignorando che questo va contro quanto stabilito nel contratto. Inserendo un meccanismo come MPA, a Redmond si spera sia possibile arginare questo tipo di illegalità, che, secondo Microsoft, è molto più diffusa di quella ''professionale'': la protezione è debole per utenti abbastanza smaliziati, ma permette di tutelarsi dall'utenza domestica, a digiuno da tecniche leggermente più complesse come quelle necessarie a bypassare queste protezioni.

Se riguardo a SafeAudio ho sottolineato come tali protezioni non abbiano senso, e siano un peso inutile sul costo finale dei cd, parlando di MPA non posso che appoggiare la scelta di Microsoft; non ho grande simpatia per il gigante di Redmond, ma penso sia giusto analizzare i singoli fatti e non imputare a priori. La pirateria domestica è andata via via aumentando in tutte le relase di Windows, un po' per l'informatizzazione di massa, un po' per la larga diffusione dei masterizzatori, sempre migliori e a prezzi in picchiata. Non è che ora come ora Microsoft muoia di fame senza raggranellare i profitti mancati della pirateria domestica ma se questo trend dovesse continuare, ciò potrebbe veramente influire negativamente sui bilanci negli anni futuri. Inoltre, la serie Xp sembra rappresentare un sostanziale salto di qualità rispetto al passato e penso sia giusto che un'azienda che produce elaborati convincenti sia debitamente ricompensata, indipendentemente dal fatto che si parli di Microsoft o meno.
In conclusione, sicuramente la MPA potrebbe essere una bella scocciatura anche per gli utenti legittimi, ma è comunque ideata per disturbare l'utente lo stretto indispensabile, rispettandone la privacy. Quello che contesto con forza è il netto cambio ai termini di licenza: legare la licenza alla macchina invece che all'individuo è una mera mossa di marketing che potrebbe addirittura ledere le libertà degli individui: non è difficile prevedere qualche vigorosa ribellione da parte delle associazioni per la tutela dei consumatori, sicuramente più che giustificate se dirette verso il nuovo sistema delle licenze.



Fonte:
Recuperata da internet ma non mi ricodo il sito :p


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